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Che cosa si intende con il termine e-learning?

L’enciclopedia Treccani risponde al quesito spiegando che questo termine indica propriamente il “complesso dei mezzi tecnologici messo a disposizione degli utenti per la distribuzione di contenuti didattici multimediali” dalla tecnologia dell’informazione.

Sempre più spesso, però, con quest’espressione si allude piuttosto alla funzionalità di questi mezzi, intendendo quindi una metodologia didattica che offre la possibilità di erogare contenuti formativi elettronicamente (appunto per questo si parla di e-learning) attraverso Internet o reti Intranet, (insomma, quello che pare essere il metodo del futuro).

Per l’utente, questo tipo di approccio allo studio può rivelarsi un valido strumento, in quanto rappresenta una soluzione di apprendimento flessibile, fortemente personalizzabile e facilmente accessibile. Bastano, infatti, un pc (o dispositivi simili, come i tablet) e una connessione ad Internet. Senza doversi allontanarsi da casa, è possibile effettuare la registrazione ad una piattaforma online, impostare una password, e così attuare un percorso formativo adatto alle proprie esigenze, perché libero da vincoli di orario e presenza.

Ma, di fatto, come si realizza tutto ciò?

La fruizione del materiale necessario alla didattica (come libri o dispense) è affidata la rete, mentre lo sviluppo delle attività formative avviene su una piattaforma tecnologica nota anche come LMS (vale a dire Learning Management System). Gli studenti godono di piena libertà nella gestione dello studio, infatti contenuti sono organizzati per moduli, e la navigazione tra essi non è soggetta a vincoli. In ogni caso, ciò non significa che gli allievi siano del tutto privi di una guida, dal momento che i sistemi di e-learning sono concepiti in maniera tale da monitorarne i progressi attraverso un periodico esame delle loro conoscenze, garantendone allo stesso tempo l’interazione con docenti e tutor, attraverso i media e le tecnologie di comunicazione della rete.

L’utilizzo sistematico e diffuso di tecnologie sempre più performanti e dagli standard qualitativi sempre più elevati (le sopraccitate piattaforme LMS) e l’evolversi dei bisogni di apprendimento individuali e organizzativi, hanno recentemente condotto al passaggio da una prima generazione di e-learning, identificabile semplicemente con la distance learning (vedi FAD, acronimo che sta per Formazione a Distanza), ad una seconda generazione caratterizzata da potenzialità maggiori, che offre la possibilità di progettare e gestire in maniera coordinata e centralizzata sistemi di formazione continua collegati con la gestione delle competenze e integrati con i sistemi di knowledge management (vedi).

Il termine e-learning copre un’ampia serie di applicazioni e processi formativi, quali:

  • Computer-based Learning (CBT), un metodo d’insegnamento impiegato soprattutto nell’avviamento all’uso di applicazioni software;
  • Web-based Learning, un processo di apprendimento che consente di estendere le attività didattiche che la classe generalmente svolge nel corso della lezione alla rete, e realizzare quindi una sorta di “scuola digitale”;
  • Virtual Classrooms, altrimenti nota come aula virtuale e generalmente destinata alla formazione in ambito professionale;

e Digital Collaboration. Ma, non si tratta certo di un servizio limitato esclusivamente al mondo della scuola e del lavoro: infatti, anche il mondo dell’università lo sta integrando in misura sempre maggiore nella propria didattica.