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Che cos’è un visiotest?

Un Visiotest è un apparecchio concepito per esplorare rapidamente i principali parametri della funzione visiva, in visione da lontano, da vicino e visione intermedia (videoterminale).

Ogni lavoratore sostiene in qualche momento della sua vita professionale un esame medico. I servizi di prevenzione delle aziende comprendono anche alcuni esami.

Essi rappresentano un diritto necessario per i dipendenti di qualunque impresa e hanno lo scopo di prevenire e individuare possibili problemi di salute derivanti dal lavoro che si svolge in ambito aziendale.

Tra questi esami, la visita con il visiotest può fornire un contributo fondamentale in caso di problematiche relative alla vista, come ametropia e astigmatismo, offrendo risultati rapidi e spesso necessari per garantire l’idoneità del lavoratore allo svolgimento della propria mansione.

Vediamo cos’è il visiotest e in che consiste.

A cosa ci riferiamo con la parola “visiotest”

Un visiotest ha la funzionalità di esplorare, attraverso apposite apparecchiature, i principali parametri della funzione visiva, da lontano e da vicino. Il disegno ergonomico del visiotest physiologique riproduce la collocazione naturale dell’occhio, impostando i test secondo i suoi due assi di visione.

In forma molto semplice si effettua un’analisi della vista che si compone di sei tipi di test, selezionati rigorosamente da professionisti del campo visivo per garantire l’esattezza del controllo e ridurre al minimo gli effetti di memorizzazione dei lavoratori soggetti a esame.

Si tratta, di fatto, di un dispositivo sanitario a tutti gli effetti. Una visita specialistica effettuata mediante visiotest permette il rilevamento di eventuali problemi all’occhio, per esempio nel rilevamento della luce, nella lettura di testi con immagini, nella visione da lontano o simili. In questo modo, si può stabilire l’idoneità (o meno) del dipendente a svolgere determinate prestazioni, in base alla sua capacità visiva effettiva.

Perché è utile questo test

Grazie a questa prova oculistica è possibile realizzare una misurazione e una supervisione dei danni causati dall’utilizzo di monitor e dispositivi elettronici come videoterminali in azienda.

I videoterminalisti sono riconosciuti come soggetti professionali a rischio di patologie e problemi associati alla vista.

Tutti hanno conoscenza del fatto che questi strumenti possono causare nel medio-lungo periodo danni alla vista di chi li utilizza.

Allo stesso modo, il visiotest offre le condizioni ideali di esame a qualunque utente e ha l’approvazione internazionale presso tutte le associazioni di medicina professionale; per questo, è il controllo della vista di riferimento in medicina preventiva.

La visita medica e il visiotest

Questo strumento è stato pensato per aiutare il medico competente nella valutazione della funzione visiva, con rapidità e precisione, ottenendo come risultato una diagnosi personalizzata. Il visiotest lo realizza il medico competente incaricato della sorveglianza sanitaria con la sua visita medica ai lavoratori dell’impresa.

I medici devono tenere in conto, nelle loro revisioni specialistiche, i rischi relativi a:

  • Danni potenziali alla vista e agli occhi;
  • Rischi potenziali relazionati alla muscolatura e alla struttura ossea del lavoratore.

La visita con visiotest deve essere eseguita, presso appositi centri diagnostici, da un medico specialista che possegga le competenze necessarie all’utilizzo di questo strumento e di simili apparecchi elettromedicali complessi. L’utilizzo della macchina e l’attività diagnostica vera e propria, infatti, richiedono capacità e conoscenze specifiche, che non tutti i medici hanno.

Come si fa il visiotest

È possibile realizzare questo test anche in mancanza di una previa preparazione. Questo strumento dello screening visivo utilizza una tecnologia avanzata che permette di valutare in pochi minuti lo stato di salute delle funzioni visive del lavoratore-paziente. In base alle indicazioni dell’esperto clinico, il paziente dovrà posizionarsi a contatto con lo strumento e seguire una per una le istruzioni dello specialista.

L’esame si basa su varie prove realizzate su pellicole con immagini di alta qualità e precisione. Tra i test si includono l’individuazione di impermetropia e astigmatismo, il test bicromatico e la visione dei colori e dei contrasti. Con il visiotest, insomma, è possibile valutare come si comporta l’occhio in diversi contesti, e come reagisce agli stimoli visivi di vario genere cui potrebbe venire sottoposto durante una normale giornata lavorativa.

Qualora il paziente usi occhiali o lenti a contatto, egli dovrà portare il suo strumento di correzione visiva nel momento dello screening per non alterare i risultati.

Con la realizzazione di questo esame, si vuole validare la capacità del lavoratore di svolgere la propria attività in azienda.

Altre prove complementari

Oltre alla realizzazione della citata prova ottica, vanno seguiti altri protocolli di diagnosi per fare gli accertamenti necessari al fine di ottenere un buon riferimento dei fattori di rischio che può avere qualunque persona. Mediante un’esplorazione completa e sotto la gestione di diversi specialisti con una formazione specializzata, si può individuare qualunque tipo di malattia fisica. Tra le prove emergono:

  • Spirometria. Si tratta di una prova specialistica non invasiva che permette di conoscere la funzione polmonare di una persona. Consiste nel respirare con la bocca attraverso un piccolo tubo, e forzare la respirazione per misurare il flusso d’aria.
    Ci sono due tipi di spirometria standard:
    – semplice, consiste nel fatto che la persona respiri lentamente prima con normalità, poi dovrà prendere e tirar fuori tutta l’aria possibile. In questo modo si misura il livello di aria che entra ed esce dai polmoni, e il massimo che può entrare e uscire;
    – forzata, consiste nel fatto che la persona prenda tutta l’aria possibile e poi la tiri fuori bruscamente finchè non possa espellerne di più. È la più utile per sapere la quantità d’aria per secondo che può espellere una persona.
  • Audiometria. È l’esame che si realizza per determinare il grado di udito di qualunque utente e provare se ha sofferto di perdita dell’udito o se ha deficit uditivo. In un’audiometria si analizzano fattori come la soglia uditiva dell’individuo. Questo test si realizza normalmente in due forme diverse: per via aerea grazie all’uso di auricolari o per via ossea, con un vibratore che si colloca dietro all’orecchio.

Obblighi del lavoratore

La periodicità e l’obbligo del lavoratore di sottoporsi alla visita medica sorgono una volta che si conosce la valutazione dei rischi nella struttura nella quale lavora, oltre alle funzioni che deve svolgere. In questo senso, si prevede che un professionista farà un sopralluogo dell’impresa e determinerà se le condizioni di igiene e sicurezza dell’ambiente di lavoro sono quelle adeguate.

In questo modo si vigila la salute dei lavoratori e si possono conoscere i rischi legati al loro lavoro; si può inoltre sapere se il lavoratore è nelle condizioni di realizzare quelle mansioni. È suo l’obbligo di fare una richiesta per provare che la sua visione stereoscopica non sia danneggiata in modo da svolgere il proprio lavoro correttamente.

Le visite saranno previste in base al tipo d’idoneità che il lavoratore abbia ricevuto nella visita preventiva. Per i lavoratori che abbiano ricevuto un’idoneità con limitazioni o restrizioni o che abbiano superato i 50 anni di età, dovranno effettuarsi visite ogni 2 anni. Per tutti gli altri lavoratori le visite si effettueranno ogni cinque anni. Nei casi di idoneità temporale sarà il medico che dovrà fare una consulenza e stabilire la periodicità con cui si tornerà a effettuare i test nel suo laboratorio.

Se, insomma, il lavoratore riconosce di avere un problema alla percezione visiva, insorto in un periodo recente o comunque non precedente all’inizio della propria attività lavorativa, deve obbligatoriamente richiedere di essere sottoposto a una visita, eventualmente mediante il visiotest.

Obblighi del datore di lavoro

Secondo la normativa vigente in Italia (in particolare l’art.41 del D.Lgs. 81/2008 e gli articoli successivi), il fine principale delle visite specialistiche nelle imprese è quello di stabilire l’idoneità o meno del lavoratore alle mansioni in cui si preveda l’uso di videoterminali. Naturalmente, tutti i tipi di visita dallo specialista legati alla sicurezza del lavoro e tutti i costi economici sono a carico del datore di lavoro nella loro totalità.

La legge stabilisce che è obbligo del datore di lavoro apportare i materiali di correzione ottica e protezione a quei lavoratori che ne hanno bisogno. I lavoratori, quindi, sono sotto la tutela del datore di lavoro.

Qualora, quindi, il lavoratore incorresse in danni visivi specifici nel corso della sua attività lavorativa – anche se non correlati a essa – deve essere sottoposto a una visita medica specialistica, a spese del datore di lavoro, comprendente anche, se necessario, l’utilizzo del visiotest.