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Obbligo misurazioni semestrali radon entro il 6 febbraio 2018

radon2Con il recepimento della Direttiva 2013/59/EURATOM entra in vigore l’obbligo di una misurazione semestrale del gas radon.

Entro il 06 Febbraio 2018 bisognerà attrezzarsi per evitare sanzioni o addirittura la chiusura dell’attività. I lavori non potranno essere eseguiti dai datori di lavoro, ma richiedono l’intervento di un tecnico esperto in radioprotezione.

Qualora all’esito delle misurazioni previste, il livello di concentrazione dovesse risultare superiore al limite fissato di 300 βq/mc, la nuova normativa impone altre incombenze.
Il proprietario dell’immobile dovrà presentare al Comune interessato, entro e non oltre sessanta giorni, un piano di risanamento.
Il piano è approvato dal comune entro e non oltre sessanta giorni dalla sua presentazione, previa richiesta di esame e parere alla ASL competente. Terminati i lavori previsti dal piano di risanamento, il proprietario dell’immobile dovrà effettuare le nuove misurazioni di concentrazione di gas radon su base annuale e dichiarerà al comune, sotto la responsabilità di un tecnico abilitato alle misurazioni di attività radon, il rispetto dei limiti previsti dalla nuova legge.

Le attività di monitoraggio, della durata di un anno, devono essere compiute, a pena di sospensione della certificazione di agibilità, ogni cinque anni dall’ultimo monitoraggio.

In tutti gli edifici di nuova costruzione la concentrazione di attività di gas Radon in tutti i locali dell’immobile non può superare i 300 Bq/mc.

Dal rispetto di tale limite dipende il rilascio della certificazione di agibilità. Per gli edifici esistenti, eccezion fatta per gli edifici residenziali, il valore da non superare in tutti i locali è quello di 300 Bq/mc come media annuale.

Gli esercenti delle attività interessate, incluse le scuole (anche asili nido e materne), sono quindi obbligati ad avviare le misurazioni per il primo semestre al più presto.

Una volta completate le misure, gli esiti dovranno essere trasmessi al Comune di appartenenza e all’ARPA entro un mese.

Il gas radon costituisce una delle principali cause di cancro al polmone dopo il fumo di tabacco (più propriamente sono i prodotti di decadimento del radon che determinano il rischio sanitario).

La fonte principale del Radon è il sottosuolo, ha luogo negli ambienti confinati, ma anche l’acqua e i materiali da costruzione come tufo e graniti sono buoni conduttori di questo gas.

Prima di decadere il radon rimane attivo per un tempo sufficientemente lungo che gli consente di essere trasportato, in quanto gas, dai flussi di aria presenti nei suoli, anche a distanze notevoli, fino anche ad alcune centinaia di metri.

Non è possibile eliminare completamente il radon dai nostri ambienti di vita. La scelta del metodo più adatto al singolo edificio dipende da molti fattori e deve essere oggetto di discussione e di approfondimento tra tutti i soggetti interessati (proprietario, eventuali occupanti, imprese).

L’uso di estrattori potrebbe favorire il ritorno alla normalità così come un’adeguata ventilazione è sempre consigliabile per evitare alte concentrazioni del gas.

Alcuni metodi generali per ridurre il radon negli ambienti:

  • Estrattori
  • Ventilazione
  • Ventilazione del vespaio Depressurizzazione del suolo
  • Sigillatura delle vie di ingresso
  • Azioni di prevenzione per nuove costruzioni